1. Bologna, 19 giugno 2009. LA RELAZIONE. TUTOR. STUDENTE. Stefano
Benini. Università degli studi di Bologna. Facoltà di Medicina e Chirurgia. Corso
di ...
Università degli studi di Bologna Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Alta Formazione
Il tutor clinico nell’organizzazione sanitaria
LA RELAZIONE TUTOR STUDENTE
Bologna, 19 giugno 2009
Stefano Benini
“Lo studio deve rispondere ad una speranza e non a delle aspettative” dal pensiero di Don Lorenzo Milani
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……ORIZZONTI DI PROBLEMATICITA’……..
Dalla narrazione di alcuni studenti…
L’incontro TU
IO Valori Cultura Idee preconcette Credenze Esperienze pregresse Aspettative
TUTOR
Valori Cultura Idee preconcette Credenze Esperienze pregresse Aspettative
STUDENTE
La relazione …….Si definisce all’interno di una dimensione spazio/temporale fisica, ma soprattutto mentale………..
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La relazione EDUCATIVA/FORMATIVA
SI REALIZZA PER MEZZO DI UNA ASSIMETRIA CULTURALE FRA I SOGGETTI
Educatore/formatore: TUTOR
Educando/formando: STUDENTE
FORMARE…. “dare forma”
DIMENSIONE ESISTENZIALE
DIMENSIONE PROFESSIONALE
Educazione: Ex ducere Insieme delle pratiche intenzionali e non che influiscono sul modo di essere di una persona considerati nella loro attuazione concreta
Formazione professionalizzante OBIETTIVI PER SVILUPPO DI COMPETENZE
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FORMAZIONE DIMENSIONE PROFESSIONALE
SAPERE SAPER FARE SAPER ESSERE SAPER SAPERE
DAL PENSIERO DELLE CERTEZZE AL PENSIERO DEL POSSIBILE
FAR SAPERE
SAPER SAPERE: IL PENSIERO DEL POSSIBILE 1. 2. 3. 4.
RICONOSCERE LE INCERTEZZE RIVALUTARE LA SOGGETTIVITA’ E I SAPERI BIOGRAFICI METODOLOGIA DEL DUBBIO GESTIRE POSITIVAMENTE L’ERRORE
PENSARE, RI-PENSARE, ELABORARE, RI -ELABORARE L’ESPERIENZA PER INTEGRAZIONE TRA LA DIMENSIONE TECNICA E LA DIMENSIONE ESISTENZIALE-RELAZIONALE
PENSARE, DIRE E COMUNICARE IL PENSIERO
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SAPER SAPERE
MEGLIO UNA TESTA BEN FATTA CHE UNA TESTA BEN PIENA……… (Montaigne)
INSEGNARE NO TRASMETTERE CONTENUTI
SI FACILITARE L’APPRENDIMENTO
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Formazione professionalizzante
Apprendimento clinico
Apprendimento teorico-metodologico
TUTOR CLINICO Sostegno Osservazione Guida
CAMPI DI APPRENDIMENTO Processo intellettivo Comunicazione interpersonale Gesti
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RUOLI E FUNZIONI DEL TUTOR CLINICO
ATTIVITÀ DI INSEGNAMENTO ATTIVO ATTIVITÀ DI GESTIONE ATTIVITÀ DI PREVISIONE DELLE SITUAZIONI CONTINGENTI ATTIVITÀ DI SUPPORTO EMOTIVO ATTIVITÀ PERSONALI E PROFESSIONALI ATTIVITÀ DI SUPPORTO ALLE “CONTRADDIZIONI DEL SISTEMA” ATTIVITÀ COLLEGATE ALLA VALUTAZIONE Sasso et al 2003
TUTOR CLINICO PROMUOVE LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI STUDENTI Ruolo chiave per lo sviluppo delle abilità, conoscenze, e atteggiamenti professionali
Mostrando
Azioni, atteggiamenti, comportamenti Riflessioni, modelli
TESTIMONIANZA
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TUTOR • IDENTIFICARE I BISOGNI DI APPRENDIMENTO • DELINEARE GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • CREARE AMBIENTE POSITIVO DOVE L’APPRENDIMENTO È TENUTO IN GRANDE CONSIDERAZIONE • PROGETTARE ESPERIENZE E PROGETTI INTERESSANTI E APPROPRIATI
FAR SAPERE: TUTOR facilitatore dell’apprendimento da anello principale di una catena ….”
TUTOR
obiettivo
sapere
STUDENTE
A…..
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A centralità dello studente nell’acquisizione del suo sapere
sapere
STUDENTE
TUTOR
DAL “COSA” AL “COME” INSEGNARE
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COMPETENZA DIDATTICA (DIDASKALOS) IERI
OGGI DOTI/QUALITA’
Dimensione manifesta, visibile, misurabile
“Saper fare” (chiarezza, linearità, pertinenza….)
CONOSCENZE
CAPACITA’
VERTICI DELLA COMPETENZA TUTORIALE CONOSCENZE CAPACITA’ QUALITA’ (o doti personali) Dimensioni emotivo-affettive Dimensioni cognitive Immagine di sè
Dimensioni valoriale
STORIA PERSONALE Dimensioni motivazionale
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Le “pulsioni del formare”…. Quali le ragioni della “vocazione formativa”? A quali bisogni rispondono?
Quali valori ?
NOI FORMIAMO PERCHE’
Amore per la professione Crescere professionalmente e Personalmente Educare Guidare Senso di responsabilità Trasferire le proprie conoscenze ed esperienze Mettersi in discussione Aiutare il neofita ad inserirsi nella nuova realtà Creare qualità assistenziale per migliorare la qualità della persona Trasmettere il senso di appartenenza e di responsabilità Fare crescere l’autostima e favorire il coinvolgimento Mettersi in discussione Soddisfazione personale bilaterale Rispetto Considerazione Accrescimento reciproco Arricchimento delle competenze Umanità, gratificazione, autostima Speranza di modificare il modo di agire Condivisione Trasferire il sapere Progresso individuale Progresso sociale Benessere collettivo
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Le “pulsioni del formare”…. Quali le ragioni della “vocazione formativa”? A quali bisogni rispondono? • • • • • • • • • •
Radici affettive Idealizzazione Plasmare Sedurre essere sedotti Rispecchiarsi /Identificazione totale con l’ altro Riscatto Negazione dei propri desideri e bisogni Realizzazione di sé attraverso l’ appagamento dei bisogni d’altri Potere ………………
NARRARE: PER RIFLETTERE LE RAGIONI DELLA SCELTA
• • • • •
RI-EVOCARE RI-CORDARE RI-MEMBRARE COMMEMORARE RAM-MENTARE
RIDARE VOCE AI RICORDI RIPORTARE AL CUORE RICOMPORRE, RIMETTERE INSIEME RICORDARE CON QUALCUNO RICHIAMARE ALLA MENTE
PER SVILUPPARE LE PROPRIE COMPETENZE TUTORIALI
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I MIEI MAESTRI… Quale eredità/testimonianza mi hanno lasciato?
LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA
VERBI CONIUGATI SECONDO MODO CONDIZIONALE, FRASI CHE ENUNCIANO RISPETTO POTRESTI…. SAREBBE OPPORTUNO/PIU’ INDICATO… . PER FAVORE…
NON UTILIZZA VERBI IMPERATIVI, ORDINI, DIVIETI, FRASI CHE ESALTANO ERRORI, MANCANZE… TU DEVI/ AVRESTI DOVUTO… HAI COMMESSO UN ERRORE PERCHE’ NON HAI FATTO…
EVIDENZIANO CON DUREZZA IL PROBLEMA PORTANO AD UN ATTEGGIAMENTO DI DIFESA
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LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA FAVORISCE: Collaborazione; Comunicazione chiare e diretta (anche in caso di disaccordo) senza aggressività, - prevenire conflitti personali; Messa in atto di comportamenti assertivi nell’interlocutore; Migliore efficacia comunicativa.
SETTING che facilita l’apprendimento: un’atmosfera che….. •
Incoraggi ad essere ATTIVI
•
Favorisca la natura PERSONALE dell'apprendimento
•
Ammetta l'idea che essere DIFFERENTI è cosa accettabile
•
Tolleri l'IMPERFEZIONE
•
Incoraggi la APERTURA DI SPIRITO e la FIDUCIA IN SE ’
•
Faciliti la SCOPERTA
•
Favorisca un clima di RISPETTO E ACCETTAZIONE
•
Ponga l'accento sull'AUTOVALUTAZIONE in COOPERAZIONE
•
Permetta il CONFRONTO delle idee
MOTIVARE ALL’APPRENDIMENTO…. ….. E ALLA PROFESSIONE
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VALUTAZIONE O GIUDIZIO….UNIVERSALE? • • • • • • •
Appiattimento Indulgenza Severità Effetto alone Effetto memoria Pregiudizio e stereotipo Proiezione
Elementi per la buona riuscita del colloquio di valutazione • Dialogo costruttivo • Fatti e non opinioni • Considerazione del contesto • Riferimento a ciò che si fa e non a ciò che si è
• Orientamento ai risultati • Responsabilità della valutazione • Coerenza tra valutazione e comunicazione Auteri e Busana, 1985
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Per un’etica nella valutazione della formazione: le tre condizioni intrinseche • RIGORE: osservanza di regole e di specifiche tecniche • MESSA IN DISCUSSIONE : disponibilità a problematizzare e mettere in discussione tutto (approccio, contenuti,docenza, sequenze, tempi)
• COMUNICAZIONE RECIPROCA: obbligo per tutti di esprimere le proprie valutazioni, quindi impegno nella comunicazione per un fine operativo
… se crediamo nella formazione, crederemo facilmente anche alla valutazione …. Ferrario 1980
CONCLUDENDO….. RELAZIONE EDUCATIVA TUTOR: TESTIMONE DEI FINI PEDAGOGICI PER MEZZO: 1. COSCIENZA E RISPETTO DI SE’ 2. RICONOSCIMENTO E RISPETTO DELL’ALTRO
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RELAZIONE EDUCATIVA STUDENTE NECESSITA DI: RISPETTO TOLLERANZA SENSIBILITA’ ONESTA’ DA PARTE DI UN TUTOR/EDUCATORE CHE: 1)
RISPETTA I SUOI DIRITTI
2) 3)
TOLLERA I SUOI SENTIMENTI ATTENTO AI SUOI BISOGNI
4)
RICONSCE L’INTENSITA’ DELLA VITA AFFETTIVA
LO STUDENTE E’: UNA PERSONA CHE IMPARA CIO’ CHE VIVE
UNA PERSONA ORIENTATA VERSO IL DOMANI UNA PERSONA COME NOI
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… il nostro mondo non è costituito, in verità dalle cose; ma piuttosto dalle nostre prospettive sulle cose... Il bosco è per il contadino un insieme di alberi, per il cacciatore una riserva di caccia, per il perseguitato un rifugio, per il viandante un posto d'ombra, per il bambino qualcosa di immenso e misterioso nel quale potrebbe smarrirsi ... Petermann
I tuoi educatori non possono essere altro che i tuoi liberatori. È questo il segreto di ogni educazione; essa non procura membra artificiali, nasi di cera, occhi occhialuti. Ciò che potrebbe dare questi doni è soltanto l’immagine degenerata della educazione. Essa invece è liberazione ...”. F. Nietzsche
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