L'EREMITA CONTEMPORANEO LA PRIMADONNA_ CHI SEMINA ...

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dalla società capitalistica frenato dalla necessità di continuare a lavorare per sopravvivere. LA PRIMADONNA_ CHI SEMINA VENTO. RACCOGLIE TEMPESTA.
PENSIERO BEIGE Una superficie, questa è l'dea di paesaggio o contenitore (almeno per questa volta). Un foglio con un disegno, un autoritratto per specchio, un fumetto per parlare. Il desiderio di disegnarsi all'infinito, come una tag su un muro, come guardarsi di continuo. Un'autoaffermazione tutta esteriore. ...tutto tra il color sabbia e il grigio: beige si dice, e sembra molto il colore della terra con cui verremo coperti.

L’EREMITA CONTEMPORANEO

@Foto di Francesco Pianzola

Lo spettacolo trae ispirazione dal diario di un operaio dell’ILVA di Taranto, l’acciaieria tristemente nota per il disastro ecologico di cui è causa, per esprimere in modo poetico ed estremamente fisico una critica dell’alienante sistema di produzione contemporaneo. L’attore spinge il suo corpo al massimo delle potenzialità umane, per resistere alla “brutalizzazione”, compiendo azioni acrobatiche e ripetitive all’interno di strutture metalliche ed interagendo continuamente con video proiezioni, musica dal vivo, suoni che diventano ritmi ossessivi e una suadente voce femminile che gli ordina: Lavora! Produci! Agisci! Crea! Un dramma in cui si esprime il desiderio di scappare dalla gabbia generata dalla società capitalistica frenato dalla necessità di continuare a lavorare per sopravvivere.

LA PRIMADONNA_ CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA La primadonna nell’occhio del ciclone. Grandi disastri femminili - Grandi disastri al femminile. «Io ti ho fatto e io ti distruggo» mi diceva sempre “Donna Giuliana”. ...Come lentamente cresce una costruzione. ...Come velocemente appare il disastro. ...Come viene percepita la distruzione mentre accade. Sono discorsi sulla potenza. Rimanere fermi, statici nel centro del ciclone...nella quiete sospesa...per non esserne rapiti, trascinati via, travolti, coinvolti. Assistere in prima persona. Testimone oculare dell’evento che spazza e distrugge. ...E se la primadonna fosse il fulcro? Immobile cresce tra l’approvazione degli altri una figura che mette in primo piano il valore del suo corpo, della sua immagine. Essa esprime uno sforzo costante per restare fedele al suo essere visibile. Una tensione continua nell’affermarsi. Nella staticità, nella potenza, Lei è!

CUMULONEMBI ALLA MIA PORTA_ AUDI VERSION Come se i paesaggi interiori potessero realmente scorrere all’interno della stanza. La sequenza avviene all’interno di un abitacolo che è un’automobile, considerata come unità abitativa individuale dallo spazio ridotto, una cella minima, una voliera per un uccellino con le fattezze di una donna. Cambia l’umore dell’evento e cambia la densità dell’aria, l’abitacolo diventa fumoso, s’ingrigisce l’interno e l’azione si proporziona all’andamento della visibilità nel rapporto di stretta dipendenza tra gli accadimenti all’interno e all’esterno dell’auto, la modificazione della densità dell’aria e lo scarico del fumo all’esterno, trova origine il processo di regolazione dei flussi che determina in tempo reale la possibilità della visione.

TABARIN

12 PAROLE BUONE Vita ingenua, morte ingiusta e piccoli miracoli di Escargot, nipote stralunato di Vincenzo Van Gogh. Un sognatore incallito alle prese con il mondo e con i propri fantasmi. La sua parte più viva è il suo problema più grande. Scoprirà dolorosamente che l’unica alternativa alla solitudine è morire un po’ a se stesso. Piccolo rito di passaggio al chiaro di Luna.

Questa sera siete invitati al Tabarin, il ristorante di Madame Tabarin, la maitresse inflessibile e stravagante di questo rinomato locale. Come in ogni ristorante che si rispetti, per essere nostri clienti dovrete solo prenotare il vostro posto e al vostro arrivo un cameriere vi condurrà alla tavola accuratamente scelta per voi. Da questo istante al Tabarin tutto diventerà possibile, perché si tratta di un gioco in cui tutto diventa pretesto. I personaggi di questo ristorante vi faranno assaporare il gusto dell’assurdo e della sorpresa. Il ruolo dello spettatore/commensale è fondamentale: il TABARIN serve voi come voi servite il suo gioco. Il teatro s’invita alla vostra tavola e non potrà fare a meno di voi. Ci piace dire che ogni serata del Tabarin è unica poiché ogni pubblico lo è, ed insieme creiamo la ricetta di questo spettacolo!

LUOGHI TTB Teatro tascabile di Bergamo ex monastero del Carmine, ingresso p.zza Mascheroni ang. via Boccola Palazzo MIA via Arena, 9 Museo Storico, Fondazione Bergamo nella Storia Piazza Mercato del Fieno 6a Spazio Polaresco via del Polaresco, 15 Ex Chiesa di San Lupo via San Tomaso, 7